Novità in vista per gli amministratori

Conversione in legge del D.L. “Manovrina”

In questi giorni, è stato definitivamente convertito in legge, il D.L. n. 50 del 2017 (c.d. D.L. “Manovrina”), contenente norme in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo, esso contiene anche norme per i condomini “incapienti”.

Gli emendamenti respinti

In Commissione Bilancio era stato presentato un emendamento, che integrava l’articolo 71 bis delle disposizioni di attuazione al Codice Civile, che prevedeva l’obbligo del diploma di scuola superiore e della formazione iniziale e periodica anche per gli amministratori nominati tra i condomini, con l’allegazione al verbale di prima nomina della documentazione che attestasse il possesso dei requisiti, a pena di nullità dell’incarico, e inoltre l’invio al Ministero della Giustizia di una serie di dati e documenti da parte dello stesso amministratore e la relativa verifica ad opera dei Comuni; l’emendamento è stato respinto.

Le novità che si prospettano

Il Senato ha accolto invece,  un ordine del giorno, il n. G/2853/36/5, che impegna il Governo a valutare l’ipotesi di emanare, uno specifico Decreto Ministeriale per l’attuazione di un regolamento che imponga l’obbligo per i soggetti che svolgono l’attività di amministratore condominiale, anche se solo del condominio in cui sono residenti, ad iscriversi, per fini pubblicistici e a loro spese, in un apposito registro tenuto presso il Ministero della Giustizia.

L’istituzione del registro degli amministratori

Detto registro conterrebbe i dati anagrafici di ogni amministratore, l’eventuale nominativo dell’Associazione di categoria alla quale è iscritto, il regime fiscale che ha adottato, e verranno indicati ogni anno i riferimenti dell’Associazione di Categoria o l’Ente presso il quale ha frequentato il corso di aggiornamento professionale obbligatorio, con il superamento del relativo esame.

L’amministratore privo dei requisiti o che svolge l’attività senza l’iscrizione nel registro, sarà soggetto alla revoca immediata con l’applicazione di sanzioni amministrative.

In conclusione

Infine, il Governo sta valutando la possibilità di stabilire che la cancellazione dal registro possa essere richiesta solo nell’ipotesi di cessazione dell’attività.

Ciò dovrà essere effettuato attraverso apposite comunicazioni, sia al Ministero che all’Agenzia delle Entrate.

La finalità perseguita attraverso queste innovazioni, è quella di far fronte all’evasione fiscale nel settore della gestione condominiale e dell’esercizio abusivo dell’attività.

Sottolineiamo che questa non è una norma, bensì una proposta e di un impegno preso dal Governo a valutarne l’attuazione in tempi brevi.

© condominio.it – tutti i diritti riservati